Cos’è un progetto: gli aspetti fondamentali
I progetti impegnativi sono ottimi catalizzatori per la crescita personale e professionale. L’esposizione allo stress e la ricerca continua di soluzioni innovative in tempi stretti fanno emergere e accrescono la creatività e le qualità delle persone attivamente coinvolte. Esattamente come i muscoli che prendono bella forma se opportunamente stressati, anche le persone migliorano se opportunamente formate.
Qualsiasi progetto ha le seguenti componenti-chiave:
- Obiettivo/i: deve/devono essere S.M.A.R.T.
- Attività: gli elementi che compongono il progetto con data inizio e data fine.
- Risorse umane, materiali, immateriali (informative) e tecnologiche
- Vincoli temporali e finanziari: devono essere congrui con la complessità
Sono componenti vecchi quanto il mondo e sono ricercabili addirittura nelle parole di Aristotele:
First, have a definite, clear practical ideal, a goal, an objective. Second, have the necessary means to achieve your ends; wisdom, money, materials and methods. Third, adjust all your means to that end.
ARISTOTELE
Le attività possono essere racchiuse in diverse fasi progettuali che sono riepilogate di seguito:
- Pianificazione
- Analisi e Design
- Esecuzione
- Monitoraggio e controllo
- Go-Live
- Monitoraggio Post Go-Live
La definizione degli obiettivi (la mission e la ragione di vita del progetto), è un’attività fondamentale che si concretizza nella fase di Pianificazione. Nessun progetto è destinato a succedere senza avere ben chiaro l’obiettivo, cosa c’è da fare (lista attività) e senza le risorse adeguate, cioè persone con una attitudine can-do, proattive, positive ed ambiziose. Ogni componente sopra è critica e le va dato il giusto peso. Ogni fase è importante e nasconde insidie che vanno governate da persone capaci e con esperienza. Chi fa progetti quotidianamente sa bene quali sono le intemperie durante l’esecuzione del piano d’azione.
Scrivo questo per afferrare ciò che penso, perché troppo spesso capita di perdere pezzi di pensiero come un pesce che sfugge alla pesca con le mani.
Gestire l'Esecuzione: Fattori Critici
Quindi quanto è importante l'Esecuzione? E' importante quanto le altre fasi, ma in questo paragrafo porrò l’attenzione sull'esecuzione, perché è la fase che concentra solitamente il maggiore numero di attività e risorse impiegate per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’esecuzione può essere definita come la fase in cui le attività vengono completate nei tempi e nei modi prestabiliti.
Una volta definiti gli obiettivi ed il piano d’azione, ci sono due fattori essenziali che possono compromettere o sostenere il buon andamento del progetto:
- Organizzazione
- Comunicazione e relazioni interpersonali
Tali fattori sono critici perché strettamente correlati alla gestione delle risorse scarse.
Un’organizzazione deficitaria porta con sé una sensazione di mancato controllo, che a sua volta potrebbe comportare una distribuzione iniqua e disomogenea dei task e un sovraccarico di lavoro su certe risorse. Alla lunga potrebbe incidere negativamente sul morale dei collaboratori, vedi sindrome di burnout. La disorganizzazione ed il mancato entusiasmo dei collaboratori aggraverà il consumo e lo spreco della più scarsa delle risorse, il tempo. Con un’organizzazione deficitaria emerge la necessità di stop non previsti per rimediare e tappare i buchi man mano che emergono.
La fase di esecuzione assomiglia ad un fiume in piena, carico di energia (gruppo di risorse umane, materiali e immateriali) che sta percorrendo con forza il canale preparato/ scavato appositamente (lista ben definita di attività pianificate) per il raggiungimento dell’oceano (grandioso obiettivo finale).
Un esempio dalla mia esperienza professionale: nella veste di consulente in un progetto di implementazione S/4HANA, mi è capitato di perdere diversi giorni solo per recuperare delle informazioni necessarie al fine di pianificare delle sessioni di formazione/ UAT. Onde evitare la dispersione dell’acqua del fiume in buchi facilmente prevedibili, sarebbe meglio alzare in anticipo delle barriere protettive. Nel mio caso, la preparazione di una lista delle persone coinvolte nel progetto con le relative email avrebbe permesso un risparmio notevole di energie e tempo dedicato al recupero di informazioni facilmente assemblabili in anticipo.
Uno stile comunicativo dispersivo, inefficiente ed inefficace, denota mancanza di visione e leadership. Questo può avere diversi effetti negativi sui collaboratori: confusione, frustrazione, calo dell’impegno. Inoltre porta inevitabilmente a perdere ulteriore tempo per porre in atto azioni riparatorie, al fine di chiarire, motivare e responsabilizzare le singole persone e squadre.
Con la mancata attenzione verso i fattori sopra si rischia soprattutto il mancato completamento delle attività nel rispetto delle scadenze prefissate, cioè si rischia di fare fiasco.
L'entusiasmo, la passione e la chiarezza circa gli obiettivi del progetto rendono chiara e palese la missione a tutti gli attori coinvolti.
Eccellere nell’organizzazione con i catalizzatori d'efficienza
Gestire “molti” è come gestire “pochi”: basta curare l’organizzazione. Controllare “molti” è come controllare “pochi”. È solo una questione di addestramento e di segnalazioni.
DA L’ARTE DELLA GUERRA DI SUN TZU.
L’organizzazione può essere definita anche come la rimozione degli ostacoli burocratici al fine di permettere il prosieguo armonioso e l'espletamento delle attività di progetto da parte delle persone coinvolte. Una sorta di via negativa, che consiste nella ricerca ed eliminazione di ciò che progetto non è oppure di ciò che fase esecutiva non è.
Ci sono due possibilità per eccellere nell’organizzazione:
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Assumere persone motivate, catalizzatori di efficienza organizzativa ed operativa – un PM in primis.
Il PM calibra le priorità, li assegna, li censisce e ne tiene traccia al fine di permettere un prosieguo armonioso del progetto nel rispetto delle scadenze. Per un buon PM, “gestire molti” è come “gestire pochi”, perché sa curare l’organizzazione.
Un progetto senza PM è come una squadra di calcio senza linea mediana ed è destinato a fallire.
- Adottare processi e strumenti – generatori di efficienza
Il PM senza i processi e gli strumenti giusti a supporto è orbo o zoppo ed è destinato a fallire.
Se il fallimento è prevedibile, meglio evitarlo.